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TERAPIA A DISTANZA O DISTANZA TERAPEUTICA?

19/07/2020 22:55

Dr.ssa Gaia Guggeri

psicoterapia, terapia a distanza, terapia on line,

TERAPIA A DISTANZA O DISTANZA TERAPEUTICA?

Numerosi studi scientifici dimostrano che la psichiatria/psicoterapia a distanza è ugualmente efficace rispetto alla terapia vis à vis.

L’attuale emergenza sanitaria ha reso indispensabile un cambiamento


nella gestione e nella presa in carico dei pazienti e si è reso necessario


rimodulare il modo di accedere ai Servizi Sanitari e alle cure. Questo


cambiamento ha coinvolto in egual misura sia i pz che i professionisti della


salute, dovendo i primi modificare le modalità di fruire dei servizi, i secondi


le modalità di erogazione dei servizi e delle proprie competenze professionali.


D’altronde,


già prima dell’attuale emergenza si era cercato di implementare la telemedicina.  Cos’è la telemedicina? Con questo termine si intende l’evoluzione


digitale della medicina tradizionale. Si tratta di una vera e propria


rivoluzione sociale e culturale che facilita la


comunicazione a distanza tra medico e paziente (soprattutto se


non si trovano nella stessa località) e agevola l’erogazione di servizi, dalla


diagnosi alla terapia fino ai controlli a distanza. L’Organizzazione


Mondiale della Sanità OMS/WHO descrive così la telemedicina: La telemedicina prevede l’utilizzo delle


telecomunicazioni e delle tecnologie virtuali per fornire assistenza sanitaria


al di fuori delle strutture sanitarie tradizionali. La telemedicina, che


richiede solo l’accesso alle telecomunicazioni, è il componente più semplice


dell’eHealth, che utilizza una più ampia gamma di tecnologie.  La telemedicina non sostituisce la medicina


tradizionale, ma la affianca e la integra con nuovi canali di comunicazione e


tecnologie innovative, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza sanitaria


e aiutare i cittadini ad accedere ed ottenere le migliori cure possibili. Una


branca specifica della telemedicina e la telepsichiatria.


In Italia tale modalità non si è mai diffusa appieno, probabilmente a causa di


un retaggio culturale che riteneva un “buon medico” colui che faceva una “buona


visita”, cioè una visita in cui il contatto fisico era determinante, più di una


accurata raccolta anamnestica. Negli ultimi anni, specialmente nei Paesi


anglosassoni, la medicina e in particolare la psichiatria hanno sviluppato e


implementato tale procedura, anche nel Servizio pubblico. Tuttavia, la


psichiatria non è solo diagnosi, prescrizione e controllo dei farmaci, ma è


soprattutto relazione terapeutica o psicoterapia. La presa in carico


terapeutica on line ha la stessa efficacia della terapia vis à vis? In questo


periodo di distanziamento sociale, tale metodica è risultata vincente e, in


alcuni casi, indispensabile per poter mantenere un rapporto terapeutico con i


propri pazienti in un periodo a particolar rischio di scompenso. Inoltre, ha


dato anche la possibilità di prendersi cura di nuovi pazienti che esprimevano


un disagio o una sofferenza psichica che, durante il lockdown, non avrebbero potuto


accedere a cure specialistiche. Nel futuro, è possibile pensare ad una presa in


carico continuativa a distanza?


Indubbiamente


vi sono dei benefici nella telepsichiatria:



  • Risparmio di tempo nello spostamento delpaziente
  • Risparmio economico (costi dell’utilizzo deimezzi pubblici o della macchina e del posteggio, per esempio)
  • Maggiore disponibilità di spazio per gliappuntamenti,
  • Maggiore velocità di intervento nell’urgenza conconseguente riduzione degli accessi in Pronto Soccorso
  • Maggiore accessibilità alle cure specialistichedella salute mentale per popolazioni ed in situazioni particolari chealtrimenti non potrebbero giovarsene (aree rurali o montane, emergenzesanitarie...)
  • Miglioramento della continuità della cura e delfollow-up
  • Riduzione delle resistenze del paziente adaccedere fisicamente in un ambulatorio psichiatrico/psicoterapeutico per pauradello stigma.

E’ bene, tuttavia, sottolineare che non tutti i


pazienti sono adatti per l’intervento a distanza. Tratti paranoici, ad esempio,


rendono controindicato l’intervento a distanza poiché il paziente può non


vivere serenamente la seduta, nel timore di poter essere ascoltato o


intercettato. Anche personalità rigide e ossessive tendono ad evitare questa


modalità, avendo la necessità di un setting rigido e costante da poter


controllare. Alcuni ricercatori hanno notato che pazienti con disturbo


dell’Attaccamento ricercavano più volentieri il contatto vis à vis rispetto a


quello a distanza.


Anche per quanto riguarda il terapeuta, esistono


controindicazioni alla terapia a distanza. Il professionista che ha resistenze


verso i mezzi tecnologico, ad esempio, tenderà più o meno consapevolmente a


scoraggiare l’eHealth, così come il terapeuta più insicuro o meno esperto. Va


anche sottolineato che mentre alcuni soggetti possono provare disagio a parlare


con una persona attraverso uno schermo, gli studi mostrano che la maggior parte


delle persone, invece, si sentono a loro agio: queste si sentono più rilassate e


meglio predisposte ad aprirsi al terapeuta perché rassicurato dal confort della


propria casa.


Tuttavia, appare importante capire se la presa in


carico psichiatrica/psicoterapeutica può interferire negativa con lo sviluppo


di una buona alleanza terapeutica, ovvero se paziente e terapeuta, “protetti”


dalla distanza, mettono inconsapevolmente in atto anche un distanziamento


terapeutico che può rallentare o inficiare la riuscita della terapia stessa.


Diversi studi scientifici e diverse metanalisi, hanno evidenziato che, complessivamente,


i pazienti e terapeuti sono generalmente soddisfatti dei servizi on line, anche


se quest’ultimi tendono ad esprimere maggiori preoccupazioni per gli effetti


potenzialmente negativi sul rapporto terapeutico. In realtà è emerso che i


pazienti non confermano tali preoccupazioni riguardo al rapporto alterato con


il proprio terapeuta. Sebbene siano pochi gli studi utilizzano appropriatamente


modi e metodi nello studio per valutare la non inferiorità della visita a


distanza, le prove raccolte suggeriscono che la presa in carico a distanza sia


paragonabile ai servizi de visu in termini di affidabilità delle valutazioni


cliniche e dei risultati del trattamento. Quando i parametri di non


inferiorità sono stati utilizzati in modo appropriato, la telepsichiatria ha


funzionato così come, se non meglio, della visita faccia a faccia. In conclusione, un'ampia base


di prove supporta la telepsichiatria e la telepsicoterapia come metodi efficace


di trattamento dei disturbi psichiatrici e psicologici. La psicoterapia


potrebbe essere più difficile sotto alcuni aspetti da fare a distanza, ma la


teleterapia funziona e i principi di base rimangono gli stessi. Il


contesto interpersonale e ambientale può fornire una cornice utile per il


trattamento dei problemi che i pazienti devono affrontare.


 


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